Probabilmente la chiesa di Santa Maria costituisce il riuso di un tempio pagano che dal V secolo fu adibito al rito cristiano, con gli adattamenti architettonici richiesti dal nuovo culto.

Intorno alla prima metà del sec. XII, a seguito di eventi bellici, l’edificio romanico distrutto, con la sola eccezione del campanile, fu ricostruito da maestranze operanti in ambito cistercense, presenti nella regione per la costruzione delle abbazie di Fossanova e di Valvisciolo presso Carpineto Romano, prima, e poi di quella omonima ancora esistente.

Le arcate ogivali, le semicolonne dai capitelli a crochet addossate ai pilastri, i pilastrini disposti lungo la navata destra, con i loro carattere gotico-cistercense, testimoniano gli interventi di questa epoca.

Nel sec. XV viene costruita la cappella dei Re Magi, chiudendo la campata destra del portico esterno, per ospitare la Confraternita dei Battenti. Per essa, in seguito, fu costruito un Oratorio, detto appunto dei Battenti; un lungo ambiente coperto da una volta a botte, interamente affrescato.

Dalla fine del sec. XV al sec. XVIII vengono costruite le cappelle delle navate laterali. Nel 1603 il coro rettangolare viene affrescato su commissione della famiglia Americi con Storie della vita della Vergine Maria. Nel sec. XVIII viene costruita la nuova sacrestia.

L’ingresso dell’edificio è sottolineato da un pronao rialzato – coperto da una volta a crociera – di cui resta soltanto la campata centrale, in quanto quella destra, chiusa, ha dato origine alla cappella dei Re Magi.

L’interno, quasi interamente coperto da volte a crociera, è suddiviso da quattro coppie di pilastri in tre navate, con un alto presbiterio in fondo, terminante al centro nel coro, a sinistra nella cappella del Redentore e a destra nella cappella del Ss.mo Rosario.

In adiacenza alle navate laterali sono dislocate le altre cappelle, di cui le più importanti sono la cappella De Marchis che ospita la pala d’altare con la Madonna degli angeli del 1456 di Benozzo Gozzoli e la cappella della Madonna della Vittoria, ove è custodito il tesoro della collegiata.


Opere nella chiesa

Audioguide

Vicanego Giovanni Battista

1769

San Giacomo Maggiore

Olio su tela, dim. cm 167×110

Il dipinto si trova nella cappella de Marchis, la prima della navata destra, sulla parete destra. L’opera proviene dalla chiesa di San Michele Arcangelo di Sermoneta, è stato rimosso dal luogo di origine e depositato nell’attuale sede per ragioni di sicurezza.

San Giacomo Maggiore è rappresentato in adorazione dell’Eucarestia. Il profilo della tela è centinato.


Bottega Laziale

Sec. XV

Crocifisso

Legno scolpito, dipinto, h cm 128

Il Crocifisso si trova nella cappella de Marchis, la prima della navata destra, sulla parete sinistra. Proviene dalla chiesa di S. Michele Arcangelo di Sermoneta; è stato rimosso dal luogo di origine e depositato nell’attuale sede per ragioni di sicurezza. La corporatura ripete la tipologia medievale. Gesù Cristo è rappresentato morto.


Fiorentini Domenico Antonio

Seconda metà sec. XVIII

Storie dell’Antico Testamento

Ciclo di affreschi

Il Ciclo delle Storie dell’Antico Testamento è stato dipinto sulle pareti e sull’intradosso della cupola della cappella del Santissimo Rosario, posta in fondo alla navata destra. L’artista appartiene alla scuola romana. Oltre alle Storie vere e proprie:

  • Ester
  • Giuditta con la testa di Oloferne
  • Ignoto personaggio biblico
  • Il tempio del re Salomone
  • Mosè e il roveto ardente
  • Prefigurazione di Maria
  • Profeta Ezechiele
  • Re Salomone e la regina di Saba
  • È rappresentata anche una Annunciazione della Vergine

Ambito Romano

Sec. XVI

Adorazione dei Magi

Olio su tela, dim. cm 254×188

Il dipinto si trova nella cappella de Marchis, la prima della navata destra, sulla parete sinistra. Proviene dalla cappella dei Magi, ricavata chiudendo la campata destra del pronao della collegiata, spazio oggi destinato a sala espositiva del Museo diocesano. L’opera rappresenta una Adorazione dei Magi. Restaurato presenta però delle ampie lacune.


Mirti Pietro

Sec. XVI

Madonna Assunta in preghiera

Olio su tela, dim. cm 231×151

Il dipinto si trova nella cappella de Marchis, la prima della navata destra, sulla parete sinistra. Il dipinto proviene dalla chiesa di S. Giuseppe, collocato originariamente nella cappella dell’Assunzione e da li rimosso per ragioni di sicurezza. Rappresenta Maria Assunta in cielo in preghiera. Dell’opere, recentemente restaurata, ne parla lo storico sermonetano Pietro Pantanelli, attribuendolo a Pietro Mirti


Scuola Romana (1603)

Affreschi dell’Abside con le Storie della Vita della Vergine

Ciclo di affreschi

Gli affreschi che decorano le pareti e la volta, sono contenuti entro cornici dipinte. La volta, lunettata e con pennacchi, ha al centro una cornice rettangolare entro cui è dipinta l’Assunta. Nelle quattro lunette sono dipinti episodi della vita della Vergine, nei sei clipei sono raffigurate le Sibille, nelle quattro semi-lunette sono rappresentati degli angeli fanciulli musicanti, nei tre pennacchi, oltre allo stemma degli Americi, re Davide e Giona; nei due semi-pennacchi i profeti Isaia e Geremia. Il clipeo ha una cornice sul cui bordo superiore è il nome della Sibilla, recante una tavola con iscrizioni relative alla Vergine. Gli affreschi sono stati recentemente attribuiti ai fratelli Cesari: il più noto Giuseppe (Cavalier d’Arpino) e Bernardino. I soggetti rappresentati sono i seguenti:

  • Annunciazione a Maria
  • Apostoli intorno al sepolcro vuoto di Maria Vergine
  • Assunzione della Vergine
  • David
  • Giona
  • Iscrizione celebrativa di Alessandro Americi
  • Maria bambina accolta nel tempio dal sommo sacerdote
  • Maria Vergine visita Santa Elisabetta
  • Morte di Maria Vergine
  • Nascita di Maria
  • Profeta Geremia
  • Profeta Isaia
  • Sant’Agostino
  • Sant’Ambrogio
  • Sant’Antonio da Padova
  • San Francesco d’Assisi
  • San Girolamo
  • San Gregorio Magno
  • Sibilla Cumana
  • Sibilla Cumea
  • Sibilla Eritrea
  • Sibilla Frigia
  • Sibilla Libica
  • Sibilla Persica
  • Sposalizio di Maria Vergine
  • Stemma della famiglia Americi

Bottega Laziale

Sec. XVIII

Statua della Madonna della Vittoria

Legno scolpito e dipinto, h cm 150

La Madonna è rappresentata con in braccio Gesù Bambino.


Ambito Laziale

Sec. XVII

Affreschi della Cappella De Marchis del XVII Secolo

Ciclo di affreschi

La cappella, già dedicata ai Santi Giuseppe e Leonardo, fu fatta costruire nel 1615 da Tullia de Marchis col permesso del vescovo di Terracina mons. Cesare Ventimiglia (1615-1645). E’ adorna degli affreschi seguenti:

  • Dio Padre benedicente
  • San Giovanni evangelista
  • San Luca evangelista
  • Santi Carlo Borromeo e Onofrio
  • Santi Gioacchino e Anna, avente ai piedi una devota: la committente Tullia de Marchis
  • San Giuseppe con il giglio e San Michele che scaccia Lucifero

Benozzo Gozzoli (1457-1458)

Madonna in gloria con la Città di Sermoneta o Madonna degli Angeli

Olio su tavola trasferito su tela, dim. cm 208×93

Il dipinto si trova nella cappella de Marchis, la prima della navata destra, sull’altare. E’ una pala cuspidata. Il soggetto è complesso in quanto è nello stesso tempo una Madonna misericordiosa, una Incoronazione e nel contempo una Madonna in gloria. Questa tavola è ispirata alla particolare protezione della Madonna sulla cittadina di Sermoneta durante una pestilenza che colpì il territorio lepino in quegli anni. La Vergine regge sulle ginocchia, in atto di particolare protezione, Sermoneta riconoscibile dal Castello e dal campanile della chiesa di S. Maria. Sono presenti all’interno di cartigli numerose iscrizioni, che alludono alla piaga della pestilenza. Maria è venerata dalle gerarchie celesti: Serafini e Cherubini che sorreggono la tiara ornata da dodici stelle; più in basso i Troni e le Dominazioni; e sempre più in basso le Virtù, le Podestà, i Principati e gli Arcangeli.


Bottega Laziale

Prima metà sec. XVIII

Baldacchino dell’Altare Maggiore

Legno scolpito, dipinto e dorato, dim. cm 500x340x180

Il baldacchino è sostenuto da quattro colonne tortili ornate di tralci a rilievo. Sui capitelli è impostata la copertura, ornata da grandi volute e teste di cherubini. L’opera custodiva una statua dell’Assunta realizzata dal sermonetano Giuseppe Baccari, oggi scomparsa e sostituita con il crocifisso dello stesso scultore, proveniente dalla chiesa dell’Annunziata. Lo storico locale Pietro Pantanelli informa che il baldacchino è stato eseguito a spese dei canonici Lorenzo Tuzj e Carlo Filippo Galli, con il concorso di molti fedeli. Poiché il Tuzj è morto nel 1741, possiamo indicare tale data come termine ultimo per la realizzazione dell’opera.


Fiorentini Domenico Antonio

Seconda metà del XVIII secolo

Storie dell’Antico Testamento

Ciclo di affreschi

Il Ciclo di affreschi è stato dipinto nella cappella del Santissimo Rosario, di pianta circolare e posta in fondo alla navata destra. Questa cappella era originariamente dedicata a San Pietro e a San Francesco di Sales. Era la cappella riservata alla Confraternita del Rosario, fondata dal Duca Francesco Caetani nel 1628.I fratelli indossavano il saio di tela bianco e il medaglione del Rosario sul petto. La cappella venne affrescata dal Fiorentini nel 1715, raffigurando i seguenti soggetti:

  • Annunciazione della Vergine
  • Ester
  • Giuditta con la testa di Oloferne
  • Ignoto personaggio biblico
  • Il tempio del re Salomone
  • Mosè e il roveto ardente
  • Prefigurazione di Maria
  • Profeta Ezechiele
  • Re Salomone e la regina di Saba
  • Sacrificio di Abramo
  • Storie dell’Antico Testamento

Bottega Laziale

Sec. XII

Leone Stiloforo Sinistro

Pietra calcarea scolpita, dim. h cm 49

Il leone stiloforo si trova nella navata centrale, sul lato sinistro addossato al primo pilastro e murato a pavimento. Fa coppia con quello posto sul pilastro opposto.


Borzoni Pietro

1875

Statua di San Giuseppe con Gesù Bambino

Legno scolpito, dipinto e dorato

La statua devozionale si trova nella quarta cappella – dedicata alla Passione – sulla parete di fondo della navata sinistra. Proviene dalla chiesa di S. Giuseppe, da cui è stata rimossa per ragioni di sicurezza.

Sulla base è leggibile l’iscrizione: CIVES SERMONETANI. ANNO DO[MI]NI 1875


Bottega Laziale

1515

Tabernacolo Murale

Marmo scolpito e inciso, dim. cm 246×90

Il tabernacolo si trova nella navata destra, sul quarto pilastro, incassato a parete. E’ decorato dall’immagine di Gesù Cristo benedicente con angeli e cherubini.

Opera dalla tipologia architettonica composta da tre elementi ed ornata da figurazioni a rilievo. In alto, all’interno di una lunetta, è riconoscibile l’immagine di Gesù Cristo benedicente, con il globo nella mano sinistra. Nella parte centrale due lesene scanalate delimitano una prospettiva, caratterizzata superiormente da una volta a cassettoni decorati da teste angeliche alternati a stelle. Quattro angeli ai lati della porticina, di cui due in ginocchio, reggono le cortine del baldacchino. La parte inferiore è adorna di due cornucopie e reca una iscrizione.

HOC OPVS F.[IERI] F.[ECIT] SOCIETAS CORPORISCHRISTI AD LAVD/EM ET GLORIAM IPI. CORPORISXP[IST]I. AN[N]O D[OMI]NI MDXV


Bottega Laziale

Sec. II

Cattedra in Marmo

Marmo scolpito, dim. cm 101x52x63

La cattedra si trova nella navata destra, addossata al quarto pilastro.

La sede, originariamente un’ara votiva, ha i tre lati visibili ornati da figurazioni a rilievo in forma di festoni con frutta. Sul fronte una gru lotta con un serpente, agli spigoli anteriori dei grifi acefali e su quelli posteriori due teste d’ariete.


Ambito Laziale

Sec. XVI

S. Rocco

Affresco, dim. cm 205×85

Il dipinto si trova sul secondo pilastro della navata destra e raffigura San Rocco nella consueta iconografia con il bastone del pellegrino e le gambe piagate.


Scuola Napoletana

Sec. XVII

Madonna con Gesù Bambino e San Antonio da Padova

Olio su tela, dim. cm 180×107

Il dipinto proviene dalla chiesa di S. Michele Arcangelo, da cui è stato rimosso per ragioni di sicurezza. E’ situato nella navata destra, a lato dell’ingresso della sacrestia. Il santo si curva per abbracciare Gesù Bambino mentre in alto osservano l’evento la Vergine Maria e alcuni angeli.


Baccari Giuseppe

Sec. XVIII

Crocifisso

Legno scolpito, dipinto, dim. h cm 220

Il dipinto si trova sull’altare maggiore, sotto il baldacchino.


Ambito Laziale

Fine sec. XV

Demoni e Dannati

Affresco, dim. cm 60×100

L’opera è dipinta sulla controfacciata e costituisce un frammento di un Giudizio Universale. Alla sinistra di Gesù, in basso, alcuni demoni dall’aspetto mostruoso si impadroniscono dei dannati. Delle iscrizioni, solo alcune precisano il peccato o il mestiere dei dannati, altre sono illeggibili.


Ambito Laziale

Sec. XVI

Santa Caterina d’Alessandria

Olio su tela, dim. cm 175×138

La tela è conservata all’interno della cappella della Madonna della Vittoria (la quarta della navata destra); il dipinto ovale ha una cornice di stucco della stessa forma. Descrive l’episodio della santa e della fuga dei soldati.


Ambito Laziale

1491

San Francesco d’Assisi

Affresco, dim. cm 230×130

Il Santo è stato dipinto sulla parete di fondo della cappella del Santissimo Rosario, di pianta circolare e posta a conclusione della navata destra. San Francesco è rappresentato con una Croce nella mano destra e la Regola nella sinistra; al di sotto, è leggibile l’iscrizione SANCTVS FRANCISCHVS.


Ambito Siciliano

Secondo quarto sec. XVII

Madonna del Rosario

Olio su tela, dim. cm 217×162

Il dipinto si trova nella cappella de Marchis, la prima della navata destra, sulla parete destra. La Madonna in trono con Gesù Bambino è posta tra San Domenico e Santa Caterina da Siena. La tela è perimetrata da una fascia superiore e dalle laterali recanti i quindici Misteri del Rosario.


Maestranze Cosmatesche

Sec. XII

Paliotto dell’Altare Maggiore

Mosaico, dim. cm 80×100

Paliotto musivo policromo costituito da due fasce laterali e, nella zona centrale, una fascia più stretta che disegna cinque cerchi, senza soluzione di continuità, attorno a dischi marmorei di diversa tipo. L’elemento decora l’altare maggiore.


Ambito Laziale

1698

Santissima Trinità e Santi Pietro, Epafrodito e Filippo Neri

Olio su tela, dim. cm 220×151

L’opera è appesa su una parete della cappella dedicata a San Pietro, lungo la navata sinistra. Una lunghissima iscrizione menziona il primo santo della diocesi di Terracina, oltre a citare un restauro del dipinto eseguito nel 1841.


Coleberti Pietro

Sec. XV

Lunetta con la Madonna e Gesù Bambino tra Santi

Affresco, dim. cm 110×218

L’opera è attribuita al pittore nativo di Priverno, che l’ha dipinta in una nicchia di eguale forma; posta sopra il portale centrale della facciata, è protetta dal pronao. La lunetta è sottolineata da un arco esterno in pietra poggiante alle estremità su mensole. Attorno alla scena sono dipinti alcuni angeli su una fascia di uguale foggia.


Ambito Laziale

Fine sec. XV

Giudizio Universale

Affresco, dim. cm 350×550

L’affresco è stato dipinto al centro della controfacciata, sull’ingresso centrale, deturpato dalla collocazione di una cantoria, oggi non più visibile. L’opera è delimitata su tre lati – due stipiti o lesene e un architrave o trabeazione – da una fascia a motivi fogliacei. Al centro è Cristo Giudice, all’interno di una mandorla e circondato da Cherubini; ai suoi lati gli apostoli, distinti dai consueti attributi. Alla sua destra San Pietro, al di sotto una schiera di angeli musicanti, introduce in Paradiso alcuni pontefici, cardinali, vescovi e re. Alla sinistra di Gesù Cristo alcuni demoni, dall’aspetto mostruoso, si impadroniscono di dannati.