Incoronazione della Vergine

Anno 1560 – 1570

Girolamo Siciolante

Tempera su tavola – cm. 205X128

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Scheda

Il dipinto era collocato in origine nella chiesa di S. Michele arcangelo a Sermoneta nella cappella Borzi, come testimonia nel 1766 Pietro Pantanelli, storico sermonetano.

Nel 1567 Bonifacio, Antonio e Giulio Borzi, sermonetani, fanno erigere e decorare la cappella consacrata alla Concezione di Maria, incaricando il conterraneo Siciolante, già ampiamente inserito in ambito romano grazie alla protezione dei Caetani signori di Sermoneta; in particolare il Bonifacio e il figlio Onorato, prestigioso capo della fanteria pontificia a Lepanto (1571).

Nel feudo pontino Siciolante ebbe modo di lavorare per l’illustre famiglia realizzando nel 1541 la pala d’altare per l’Abbazia di Valvisciolo, oggi nel Castello Caetani di Sermoneta, e decorando fra il 1550 e il ’52 la Cappella Caetani nella chiesa di S. Giuseppe. Infine Siciolante affrescò proprio per Bonifacio Caetani alcune sale del palazzo della famiglia a Cisterna dal 1566 al ’69 con dipinti oggi perduti.

Nel 1951 in occasione di un suo restauro, il dipinto fu spostato per motivi conservativi nella collegiata di S. Maria Assunta. Venne nuovamente restaurato nel 1998 e inserito nella raccolta del Museo diocesano di Sermoneta.

Rispetto alla produzione matura di Siciolante, l’Incoronazione propone uno schema semplificato, dove il rigore formale neoraffaellesco e il senso di una monumentalità astratta e sublimata sono esaltati dalla gamma cromatica smorzata, rialzata soltanto dal rosso squillante del manto del Cristo.
Di grande suggestione è il paesaggio sul fondo, quasi polidoresco, con una rara veduta del borgo di Sermoneta, incorniciata da quinte rocciose e trame arboree in contro- luce. L’effetto d’insieme, come ha sottolineato lo Storico dell’Arte Federico Zeri nel suo poetico commento al quadro, è quello di una classica astrazione racchiusa nel percorso circolare scandito dalle due grandi figure e le nuvole in basso, un “circuito di azioni più alluse che svolte, pervaso da una rassegnata tristezza all’unisono con le solitarie vallate sottostanti, al cui centro Sermoneta sta come una fortezza rinchiusa scontrosamente in sé stessa”.

Secondo Pantanelli, Gerolamo Siciolante avrebbe riproposto nel dipinto la stessa Incoronazione della Vergine, con l’aggiunta di vari angeli e una gloria, negli affreschi perduti, realizzati nella tribuna della chiesa di S. Antonio a Cisterna, su commissione di Bonifacio Caetani, intorno al 1570.

Bibliografia

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P. Pantanelli, Notizie Storiche della Terra di Sermoneta (1766) edite da Leone Caetani, Roma 1909, ed. anast. Roma 1992, Lib. 1, p. 61
F. Zeri, Intorno a Gerolamo Siciolante, in Bollettino d’Arte, 36, 1951, pp.139-149, p. 145 P. Cannata , Scheda redatta nel 1971 per la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Roma e del Lazio (catalogo generale n. 12/00102256)
J. Hunter, Girolamo Siciolante, pittore di Sermoneta (1521- 1575), Roma 1996, p. 195-196

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