Benozzo Gozzoli

Benozzo Gozzoli (Firenze 1420-Pistoia 1497) L’apprendistato di Benozzo di Lese (il cognome Gozzoli, con cui l’artista è universalmente noto, gli fu assegnato dal Vasari, non compare in alcun documento) si svolse nella bottega del Ghiberti. Il suo vero maestro fu però l’Angelico, col quale collaborò a Roma (1447) e ad Orvieto. Fin dalle prime opere autonome – affreschi del coro di S. Francesco a Montefalco, 1450-52 -, Gozzoli rivela, pur nell’evidente dipendenza dallo stile dell’Angelico, un personale e piacevole impegno narrativo, punteggiato da numerosi, coloritissimi episodi. A questa vena corrispondono anche le altre opere – affreschi con Storie di Sant’ Agostino in S. Agostino a San Gimignano, 1463-67 -, compresa la decorazione della cappella di palazzo Medici-Riccardi a Firenze, in cui compare il celebre Viaggio dei Magi, raffinata e fiabesca rievocazione della corte medicea, volta quasi nostalgicamente a ricordare eleganze da gotico cortese nel palese riferimento a Gentile da Fabriano.

Giorgio Vasari nelle Vite, così descrive Benozzo Gozzoli:

Costui fu discepolo dello angelico fra’ Giovanni, e a ragione amato da lui e da chi lo conobbe   tenuto pratico, di grandissima invenzione e molto copioso negli ani-  mali, nelle prospet[t]ive, ne’ paesi e negli ornamenti. Fece tanto la-  voro nella età sua, che e’ mostrò non essersi molto curato d’altri


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